Drammatico phishing ai danni di INPS
Nella giornata odierna il monitoraggio dei social network svolto dal team anti-frode D3Lab ha portato all’identificazione di una campagna di phishing ai danni di INPS veicolata attraverso sms malevolo facendo uso di un dominio creato ad-hoc che riprende l’acronimo dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
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Il link indicato nell’sms riporta ad un sito malevolo che riproduce la grafica di INPS in cui vengono richiesti, in più pagine, tutti i dati e le copie dei documenti personali idonei a mettere in atto pericolosi furti di identità finalizzati all’uso fraudolento dei conti bancari per la movimentazione di denaro proveniente da altre frodi o per l’attivazione di finanziamenti o richieste di sgravi, benefici, ecc…
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È degli indirizzi il lucchetto e la dicitura “https” che da tempo non rappresenta per gli utenti più alcuna sicurezza di leicità del sito visitato.
Il dominio è in hosting su un server portoghese, cosa di cui ci possiamo accorgere con semplici plug-in ed estensioni per il browser, evenienza che deve insospettirci.
Nella prima pagina vengono richiesti i dati anagrafici, codice fiscale, dati di contatto e copia del documento di identità.
Nella seconda pagina, immagine sottostante, è invece richiesta copia della patente di guida.
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Nella terza pagina, immagine sottostante, è richiesta copia della tessera sanitaria.
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Nella quarta pagina i criminali richiedono documenti che attestino il reddito.
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Nella quinta pagina viene infine richiesto l’IBAN.
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A rendere drammatica questa campagna è il numero di documenti catturati dai criminali, poco meno di settemila!!!
Considerando che tra fronte e retro dei vari documenti richiesti ogni utente alleghi 10 file si possono considerare almeno 700 vittime.
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A seguito dell’individuazione della frode, considerando la gravità della stessa evinta dai numero documenti acquisiti dai criminali, si è data notizia del tutto al Cert Agid.
Data la tipologia di dati richiesti è probabile che l’intento dei criminali sia di usarli per attivare finanziamenti e mutui, si raccomanda di essere diffidenti a fronte di immotivate richieste di dati personali, prestando sempre attenzione al nome dominio dell’ente con cui si pensa di dialogare.